“Perché abbiamo cominciato a chiamarlo Ponte del diavolo Dio lo sa”.

Così è scritto sulla “Gazzetta Ticinese” del 12 Gennaio 1929 nell’articolo dal titolo – Il ”ponte del diavolo” e la strada internazionale di Gandria –
Il cronista introduce il lettore ai toponomi della zona e continua informando che l’appalto per l’ampliamento del tratto di strada e del ponte che unisce Cassarate a Castagnola è stato affidato dal Consiglio di Stato Ticinese all’Impresa Ender di Cassarate.
I lavori prevedevano allora il taglio di ben quattromila metri cubi di roccia dal promontorio soprastante il ponte e la salvaguardia dello stesso, ma quando si sia manifestato per la prima volta l’indemoniato, o il maligno, o ancora il diavolo buono dell’indagatore dell’incubo Dylan Dog, lo racconta Elena Wullschleger e Chiara Donelli-Cornaro, che il ponte lo percorre tutti i giorni, lo illustra.

 

“Il Ponte del Diavolo”
scritto da Elena Wullschleger-Daldini
illustrazioni di Chiara Donelli-Cornaro
introduzione di Franco Zambelloni

dino&pulcino Editore, Ligornetto

ISBN 978-88-89644-42-3

Opera finalista per il Premio Intenazionale di Letteratura Città di Como

 

*Per gentile autorizzazione della RSI Radio Televisione Svizzera di lingua Italiana.